LE PUBBLICAZIONI
(SOMMARIO ESTRATTI)
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LE ULTIME PUBBLICAZIONI
2010
2011
Riflessioni
- I riferimenti al gioco del calcio possono essere molteplici, suscitano una serie di ricordi riguardo a letture e considerazioni che partendo da lontano arrivano fino ai giorni nostri. Sono testimonianze che trovano concordanza tra antropologi, storici delle religioni, sociologi ed etnografi nel non ritenere che i parametri logici seguiti dall’uomo moderno non siano il risultato di una evoluzione progressiva bensì il derivato di una inalterata forma mentis. Già nel 1912 Emile Durkheim in “Forme Elementari “ affermava: “… per quanto riguarda i fatti sociali, abbiamo ancora una mentalità da primitivi”. Nel volume “Il sacro e il profano” uscito in Iitalia nel ‘73 Mircea Eliade scriveva “.. La maggioranza dei senza-religione non sono veramente liberi da comportamenti religiosi, da teologie e da mitologie. Talvolta si trascinano tutto un ingombrante bagaglio magico-religioso, deformato fin quasi alla caricatura, quindi difficilmente riconoscibile … giunto a volte a forme ibride di magia minore e religiosità scimmiesca”. E arriviamo all’ ’82, in “Football, il calcio come fenomeno religioso” Augè considera il gioco del calcio corrispondente ad una sacralità laica (se così la vogliamo definire) dove: davanti all’altare domestico della televisione vanno in scena ventitré officianti che eseguono un rito, contraddistinti da colori e rappresentati da animali totemici (la zebra, l’asino, il toro, il biscione, il lupetto, l’aquila ecc.). Sono attorniati da una folla di fedeli osannanti che eseguono con canti (cori) movimenti intercalati da ritmi (ole, in piedi e seduti) . Ai giorni nostri e in casa nostra Marco Lunghi nella pubblicazione del Gruppo Antropologico Cremasco “Il gioco, significati etnici e tradizioni locali” dopo averne esaminato l’origine mitica e le tre componenti (divertimento, esercizio fisico e intellettuale, competizione) descrive la tribù del calcio mentre nota nell’evento la presenza di tutti gli ingredienti della vera e propria cerimonia. Viene confermato il rapporto del sacro con la palla: le posizioni devozionali dei giocatori (in ginocchio, mani al cielo, segni di croce ecc.) e lo stadio, teatro che assurge a ruolo di tempio. In un recente articolo apparso su “Noostre nóoe” periodico del Gruppo Dialettale Cremonese “El Zàch” ho ricordato l’aspetto cosmogonico rivestito dal gioco calcistico per cui: il campo è equiparabile all’universo, la palla al principio maschile poiché identifica la luce e rappresenta il sole, la porta è la luna (archetipo femminile), i giocatori sono i pianeti che girano intorno al sole e gli spettatori, notoriamente come le stelle, stanno a guardare
- W.V.
2014
2015
Le_mura_di-Crema-2015-LdC PDF
2005
IL LIBERTY A CREMA
Il liberty a Crema ORDINATO SCARICABILE IN PDF
2015
presentazionTRADIZIONE E MODERNITA’scaricabile in PDF